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Cosa vuoi pensare davvero?

Cosa vuoi pensare?

“Pensare ciò che si vuole e dire ciò che si pensa” è una delle citazioni di Spinoza che mi stanno più a cuore.

Ma è facile concentrarsi solo sulla seconda parte: “Dire ciò che si pensa” oggi infatti è una cosa che sembrano fare tutti, senza remore, con tutte le conseguenze (brutali) del caso. Invece, è la prima parte della citazione quella veramente importante: cosa significa “pensare ciò che si vuole”? Come fai a pensare quel che vuoi?

Beh, quella è la parte complicata della faccenda perché se è facile dire tutto quello che passa per la testa, molto difficile è far sì che tale atto sia preceduto da una chiara consapevolezza di come sono fatti i tuoi pensieri. “Pensare ciò che si vuole” significa comprendere com’è fatta la mia volontà, ovvero vuol dire conoscere davvero me stesso.

Ciò che “voglio” non è infatti il frutto dell’arbitrio momentaneo del volere qualche cosa (il nuovo iPhone, un gelato all’amarena, una nuova relazione); ciò che “voglio” è ciò che corrisponde nel modo più limpido e cristallino a ciò che sono. La volontà non è lo slancio verso l’esterno, ma è l’atto di comprensione dell’interiorità.

In questo modo, io non vorrò mai qualcosa di alieno a me stesso, non desidererò nulla se non ciò che fa profondamente parte della mia natura. Questo già lo diceva Seneca: l’animo buono è quello di chi vuole ciò che è. A quel punto, una volta reso chiaro al mio sguardo chi sono veramente, quel che penso corrisponderà in modo limpido, onesto, irrevocabile, a quel che sono, e quel che sono verrà espresso in modo diretto, non fraintendibile, da quel che penso e dico.

La formula spinoziana “pensare ciò che si vuole e dire ciò che si pensa” non è un invito a dire tutto quello che ci passa arbitrariamente per la testa: questo ci renderebbe schiavi del momento, della transitorietà, della casualità; è invece un invito a conoscersi davvero, a guardarsi in profondità, a comprendere ciò che “voglio” in termini esistenziali e non materiali.

Se io voglio quel che sono, penserò qualcosa di veramente mio e, quando lo esprimerò, starò esprimendo soprattutto me stesso e tutto ciò che a me corrisponde. E quella è la vera (difficilissima) libertà che ognuno ha il diritto di conquistare.

Quindi, cosa vuoi pensare?

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