Non si matura senza pazienza.
Si deve aver la pazienza di conoscere i propri ritmi e il modo per mettere a frutto i talenti di cui siamo forniti. Si deve aver la pazienza di lasciarci conoscere dalle persone che un giorno saranno importanti e per le quali saremo importanti.
Si deve aver la pazienza di prendere confidenza con i propri limiti e fare pace con i difetti che ci portiamo dietro.
Si deve aver la pazienza di comprendere il ruolo che possiamo rivestire nei diversi contesti della vita.
Si deve aver la pazienza di analizzare gli errori e i vicoli ciechi, la pazienza di immaginare le occasioni future in cui non ripeteremo gli stessi errori.
Si deve aver la pazienza di capire il comportamento altrui, di dare le seconde e a volte terze occasioni.
Si deve aver pazienza nel costruire relazioni, nel sopportare il fastidio della confidenza, delle scuse, del ritorno sui propri passi.
Si deve aver pazienza nell’accorgersi che il sentiero intrapreso non è davvero il nostro, che forse bisogna risalire un po’ la corrente per prendere un altro bivio.
Si deve aver pazienza nel prendersi cura di sé e delle persone intorno a noi, la pazienza di sapere che non sempre, chi ci circonda, saprà come prendersi cura di noi.
Si deve aver pazienza nel lasciar maturare una scelta, nel vederla prima acerba e priva di frutto, per poi osservarla fiorire e magari esplodere in modi inaspettati.
Si deve aver la pazienza di frenare la fretta adolescenziale che non ci togliamo mai veramente di dosso.
La pazienza di trovare le giuste parole per esprimere quel che senti. La pazienza di capire quando è meglio un silenzio. La pazienza di conoscersi a fondo. La pazienza di capire che non ti sei mai conosciuto abbastanza.
La pazienza di crescere, a 12 anni o a 70.
La pazienza di pensare, di capire.
Senza pazienza non ci si conosce mai davvero.